Porsi le domande giuste è il primo passo per ottenere i risultati sperati. Non è retorica, ma una verità che ho appreso in questi anni di lavoro: è per questo che non scrivo mai una riga se prima non ho fatto una bella e approfondita intervista a chi si affida a me per il copy del suo sito.

Ho messo a punto un questionario – che io chiamo “strategico” o catartico –  e che perfeziono ogni anno o comunque quando è necessario. Una volta deciso che sì, i testi del sito li scriverò io, mando subito la lista di domande al referente del progetto con il consiglio di rispondere senza timore di un giudizio.

Ho scoperto che le persone hanno moltissimo da dire e che mettere nero su bianco aiuta a fare chiarezza!

Poi, risposte alla mano, ecco che posso approfondire a voce, in un’intervista di persona o via Skype.

Cosa chiedo normalmente?

Per esempio quali sono i prodotti o servizi offerti, in cosa si differenziano da quelli della concorrenza e chi sono le Buyer Personas.

Quest’ultimo è un punto molto importante.

Buyer Personas: il cuore del mio questionario

Le Buyer Personas sono rappresentazioni generalizzate del nostro cliente ideale. Definire le Buyer Personas serve ai identificare chiaramente gli attuali clienti ma soprattutto quelli potenziali. Per ogni Buyer Personas è possibile personalizzare i contenuti, perché sentano che “stiamo parlando proprio con loro”, rendendole più propense all’acquisto.

Per capire un po’ meglio di cosa si tratta, ecco alcuni semplici esempi.

Un’azienda, gli uomini, gli architetti: non sono Buyer Personas.
Il responsabile marketing di un’azienda retail di grandi dimensioni, donna, 45-50 anni; un avvocato specializzato in diritto di famiglia, 35-40 anni, che lavora in uno studio associato; una donna freelance con figli che lavora da casa… queste sì, sono Buyer Personas.

Perché i testi di un sito web parlino davvero al nostro pubblico, prima dobbiamo essere sicuri di conoscerlo e farci sempre le domande giuste.